Esenzioni imposta di bollo
La parola al cittadino
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Esenzioni imposta di bollo
Messaggioda Maria Paola Vannucchi » 08/03/2004, 09:21
Quotidianamente l’operatore dello sportello anagrafico si trova a disquisire con i cittadini circa l’applicazione dell’imposta di bollo sui certificati, ciò in relazione alle innumerevoli esenzioni in materia di applicazione dell’imposta previste non solo dalla Tabella B del DPR. 26.10.1972, n.642, ma anche da diverse normative speciali.
A ciò deve altresì aggiungersi che molti Comuni applicano in maniera forse eccessivamente estensiva le normative in materia di esenzione, tanto che ci troviamo spesso di fronte cittadini risentiti che esibiscono certificati in carta libera rilasciati da altri Comuni a loro parenti per uso analogo a quello per il quale dovrebbero pagare il bollo nel nostro Comune.
Sono pertanto a chiedere un parere in ordine alle fattispecie sotto elencate.
1) Gli Istituti di credito richiedono ai propri clienti per la stipulazione di mutui finalizzati all’acquisto della casa l’esibizione di certificati anagrafici in carta libera.
Tra le fattispecie previste dalla Tabella B del DPR.26.10.1972, n.642 detta esenzione non è prevista. Esenzioni sono invece previste da normative speciali in materia di edilizia agevolata (case popolari), cooperative edilizie e mutui agricoli.
Rilevo tuttavia che molti Comuni rilasciano certificati in esenzione di bollo uso mutui agevolati per l‘acquisto della casa richiamando l’art.15 del D.P.R. 29 settembre 1973,n.601.
Chiedo pertanto un vostro parere circa l’interpretazione della succitata norma, se cioè essa possa essere legittimamente richiamata per operare l’esenzione in ordine alla fattispecie di cui qui si tratta.
2) In base al DPR.445/2000 le Questure non dovrebbero richiedere al cittadino straniero residente certificati anagrafici finalizzati al rinnovo del permesso di soggiorno, ma accettare l’autocertificazione, tenuto conto che anche il cittadino straniero può autocertificare quanto risulta da registri pubblici italiani, quali sono le anagrafi comunali, ed eventualmente richiedere successivamente conferma dei dati ai Comuni. Tuttavia se il cittadino insiste per avere il certificato, come suo diritto anche ai sensi del DPR. 445/2000, chiedo se esso possa essere rilasciato legittimamente in esenzione dal bollo, come molti Comuni fanno, ed eventualmente in base a quale normativa.
3) Molti studi legali e agenzie di recupero crediti chiedono il rilascio di certificati in carta libera uso recupero crediti citando la tabella B del DPR. 26.10.1972, n.642. Chiedo se tale esenzione possa essere applicata nell’ambito di tutte le operazioni di recupero crediti o solo del procedimento di notifica atti giudiziari.
4) A cosa si riferisce l’art.21 del DPR.445/2000 con il termine benefici economici?
5) Infine chiedo se esista ed eventualmente quale sia la normativa che permette il rilascio di certificati in carta semplice uso gratuito patrocinio.
Grazie per l'attenzione.
A ciò deve altresì aggiungersi che molti Comuni applicano in maniera forse eccessivamente estensiva le normative in materia di esenzione, tanto che ci troviamo spesso di fronte cittadini risentiti che esibiscono certificati in carta libera rilasciati da altri Comuni a loro parenti per uso analogo a quello per il quale dovrebbero pagare il bollo nel nostro Comune.
Sono pertanto a chiedere un parere in ordine alle fattispecie sotto elencate.
1) Gli Istituti di credito richiedono ai propri clienti per la stipulazione di mutui finalizzati all’acquisto della casa l’esibizione di certificati anagrafici in carta libera.
Tra le fattispecie previste dalla Tabella B del DPR.26.10.1972, n.642 detta esenzione non è prevista. Esenzioni sono invece previste da normative speciali in materia di edilizia agevolata (case popolari), cooperative edilizie e mutui agricoli.
Rilevo tuttavia che molti Comuni rilasciano certificati in esenzione di bollo uso mutui agevolati per l‘acquisto della casa richiamando l’art.15 del D.P.R. 29 settembre 1973,n.601.
Chiedo pertanto un vostro parere circa l’interpretazione della succitata norma, se cioè essa possa essere legittimamente richiamata per operare l’esenzione in ordine alla fattispecie di cui qui si tratta.
2) In base al DPR.445/2000 le Questure non dovrebbero richiedere al cittadino straniero residente certificati anagrafici finalizzati al rinnovo del permesso di soggiorno, ma accettare l’autocertificazione, tenuto conto che anche il cittadino straniero può autocertificare quanto risulta da registri pubblici italiani, quali sono le anagrafi comunali, ed eventualmente richiedere successivamente conferma dei dati ai Comuni. Tuttavia se il cittadino insiste per avere il certificato, come suo diritto anche ai sensi del DPR. 445/2000, chiedo se esso possa essere rilasciato legittimamente in esenzione dal bollo, come molti Comuni fanno, ed eventualmente in base a quale normativa.
3) Molti studi legali e agenzie di recupero crediti chiedono il rilascio di certificati in carta libera uso recupero crediti citando la tabella B del DPR. 26.10.1972, n.642. Chiedo se tale esenzione possa essere applicata nell’ambito di tutte le operazioni di recupero crediti o solo del procedimento di notifica atti giudiziari.
4) A cosa si riferisce l’art.21 del DPR.445/2000 con il termine benefici economici?
5) Infine chiedo se esista ed eventualmente quale sia la normativa che permette il rilascio di certificati in carta semplice uso gratuito patrocinio.
Grazie per l'attenzione.
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Messaggioda Sereno.SCOLARO » 08/03/2004, 10:33
1) L'art. 15 dPR 601/1973 si applica ai documenti 'necessari' per la stipula del contratto di mutuo o di finanziamento a medio-lungo termine (semplificando, oltre 18 mesi di durata del finanziamento), ma non ad atti prodromici (o solo di prassi).
In tal senso si è anche espresso il Ministero delle finanze, che - con specifica risoluzione n. 452200 del 29.11.1989 - non ha ritenuto
applicabile a questi casi l'esenzione prevista dagli artt. 15 e 16 del d.P.R. 601/73.
2) Non sussiste esenzione di sorta. Anzi, tale fatrtispecie concretizza quanto previsto dall'art. 74 dPR 445/2000.
3) Che c'entra il recupero crediti con la Tabella allegato B al dPR 642/1972? E' assolutamente impertinente (= non pertinente) e fuori luogo. Tali procedimenti non trovano riscontro in alcuna previsione di esenzione.
4) I benefici economici sono i trattamenti che la P.A. puo' erogare a determinati cittadini, quando non abbiano natura di prestazioni obbligate.
In tal senso si è anche espresso il Ministero delle finanze, che - con specifica risoluzione n. 452200 del 29.11.1989 - non ha ritenuto
applicabile a questi casi l'esenzione prevista dagli artt. 15 e 16 del d.P.R. 601/73.
2) Non sussiste esenzione di sorta. Anzi, tale fatrtispecie concretizza quanto previsto dall'art. 74 dPR 445/2000.
3) Che c'entra il recupero crediti con la Tabella allegato B al dPR 642/1972? E' assolutamente impertinente (= non pertinente) e fuori luogo. Tali procedimenti non trovano riscontro in alcuna previsione di esenzione.
4) I benefici economici sono i trattamenti che la P.A. puo' erogare a determinati cittadini, quando non abbiano natura di prestazioni obbligate.
Sereno SCOLARO
Messaggioda Dilemma » 08/03/2004, 13:04
Oggi mi sono trovata nuovamente di fronte all'ennesimo collega che normalmente non mette la marca da bollo sui certificati (se la vogliono se la attaccano loro)
Un cittadino alla mia richiesta di marca da bollo per un certificato di residenza mi ha dichiarato che aveva "abitato in tanti comuni" ma che il bollo "cos'è? non me l'ha mai chiesto nessuno"
Sono stufa.
Ho addirittura pensato di essermi sognata io il fatto che ci vuole la marca da bollo, forse è una convinzione che mi è venuta così, e che invece non è vera.
Sto attraversando un momento di confusione mentale, scusatemi per lo sfogo.
Un cittadino alla mia richiesta di marca da bollo per un certificato di residenza mi ha dichiarato che aveva "abitato in tanti comuni" ma che il bollo "cos'è? non me l'ha mai chiesto nessuno"
Sono stufa.
Ho addirittura pensato di essermi sognata io il fatto che ci vuole la marca da bollo, forse è una convinzione che mi è venuta così, e che invece non è vera.
Sto attraversando un momento di confusione mentale, scusatemi per lo sfogo.
Messaggioda francjsco » 08/03/2004, 15:09
Una circolare del Ministero delle Finanze ha precisato che la richiesta dei certificati anagrafici essendo atti prodromici cioè richiesti successivamente per la definizione del mutuo devono essere rilasciati previo l'assolvimento dell'imposta di bollo prevista agli artt.1 e 4 del D.P.R. 642/72 Tariffa "All. "A". Per provvedere al rilascio dei certificati anagrafici in esenzione dall'imposta di bollo è necessario che l'interessato indichi l'uso e la norma esentativa sotto la propria personale responsabilà ed in questo caso la responsabilità solidale per l'eventuale mancata applicazione dell'imposta ricade esclusivamente sull'interessato e sul funzionario che lo riceve. Anch'io sono stufo di subire lamentele da parte dei miei concittadini e dopo 32 anni di servizio l'altro giorno mi sono permesso di segnalare l'utilizzo dei certificati difformemente all'esenzione citata (in quanto per il rinnovo permesso di soggiorno occorre il pagamento dell'imposta di bollo) alla Guardia di Finanza perchè non è possibile essere accusati giornalmente che siamo l'unico Comune......... Pensavo che il mio Comune fosse la mosca bianca di tutto il territorio nazionale ma anche altri hanno lo stesso problema e malgrado applichiamo la legge correttamente oltre ad essere umiliati dai nostri concittadini siamo derisi dai colleghi che se ne infischiano dell'applicazione dell'imposta di bollo, della competenza sulle autentiche delle copie e sottoscrizioni in quanto si permettono di autenticare tutto e il contrario di tutto. Ma chi deve controllare ciò dove si trova, forse è contento di sapere che esistono cittadini di serie A e B ecc.ecc. - Oggi come dice qualcuno mi sono stufato ed ho detto Basta ed ho deciso anche se sono consapevole che non riuscirò a cambiare il sistema di segnalare la continua disapplicazione delli leggi dello Stato al Ministro dell'Interno, al Prefetto e al Sindaco. Al Sindaco ho chiesto anche di avere revocate le deleghe assegnatemi in quanto le stesse mi hanno provocato solo inimicizie e conflittualità senza ricevere in cambio alcuna indennità di responsabilità.Cordialmente.
Ultima modifica di francjsco il 12/03/2004, 15:49, modificato 1 volta in totale.
Messaggioda Gi » 11/03/2004, 16:23
non per essere scontata, ma a Bari si applica l'imposta di bollo sempre e comunque..... L'altro ieri, anche se sul modulo di richiesta era possibile chiedere il certificato in carta semplice, l'addetto ha così spiegato:" Se il Certificato va ad un privato, è in bollo; se va ad un ente pubblico si fa l'autocertificazione...." chiaro, no???? Non importa se la mia banca mi ha espressamente richiesto certificati in carta semplice ad USO ASSICURATIVO (a questo punto non so a cosa servisse......)..... Visto che qui è così semplice, perchè non si espone un bel cartello in cui si dice che i certificati in carta semplice non esistono più????? Qualcuno sarebbe così generoso da spiegare esattamente i casi in cui non si paga??? (anche perchè da noi la legge non la si conosce, nè la si menziona.....)
grazie,
Gi
p.s. se non danno certificati in carta semplice, perchè l'addetto mi ha chiesto per che uso erano???
grazie,
Gi
p.s. se non danno certificati in carta semplice, perchè l'addetto mi ha chiesto per che uso erano???
Messaggioda francjsco » 12/03/2004, 15:41
A prescindere da chi è richiesto il certificato soggetto pubblico o privato lo stesso può essere rilasciato in esenzione dall'imposta di bollo per i casi elencati nel D.P.R. 642/72 Tab. All. "B" o nei casi previsti da altre norme speciali. Il cittadino ha l'obbligo di citare all'operatore dei servizi demografici (Ufficio Anagrafe) l'uso e la norma esentativa per cui richiede il certificato che deve essere citata obbligatoriamente sul certificato rilasciato. Pertanto la responsabilità per una eventuale evasione dell'imposta di bollo prevista dal D.P.R. 642/72 e successive modificazioni ed integrazioni ricade esclusivamente sul richiedente e sul funzionario pubblico o privato che lo accetta. Desidero precisare a tal fine che la mancata applicazione dell'imposta di bollo prevede in solido una penale da 2 a 10 volte l'imposta evasa ecc. ecc. Francamente non riesco a trovare per i certificati da produrre alle Banche alcun tipo di esenzione tranne per i casi in cui svolgono un servizio per conto della pubblica amministrazione ma in questi casi avrebbero l'obbligo e non la facoltà di accettare l'autocertificazione sancita dal D.P.R. 445/2000 Art.46. Cordialmente.
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Messaggioda Sereno.SCOLARO » 13/03/2004, 11:51
Per Gi = le informazioni 'bancarie' sono infondate. Non credo vada aggiunto altro.
Sereno SCOLARO
Messaggioda daniele53 » 13/03/2004, 19:42
Entro nella discussione perchè a questo punto mi sembra che ci fasciamo un po' tutti la testa!
Se un cittadino si presenta al mio sportello e mi chiede un certificato di residenza per uso "pensione" (art.9 tab B) o per uso "applicazioni leggi tributarie" (art.5 tab. B), cosa faccio non mi fido e gli faccio il terzo grado (magari puntandogli la lampada in faccia) per scoprire se mi ha detto la verità???
Credo sia giusto (e legittimo) diligentemente compilare il certificato e consegnarlo all'interessato chiedendo i normali €. 0,26 per i diritti di segreteria.
Se poi il cittadino (furbino) usa il certificato per la banca, l'assicurazione, il notaio, ecc. mi dite quali responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe?
Responsabile dell'evasione sarà semplicemente il cittadino (furbino) che ha usato il certificato in carta semplice, l'impiegato della banca, l'assicuratore o il notaio che ha accettato quel certificato ben sapendo di evadere il bollo.
Sto dicendo una sciochezza? o molti di noi si fasciano la testa (come ho detto all'inizio) o, peggio, si pongono di fronte al cittadino con fare un po' troppo "poliziesco"?
Se un cittadino si presenta al mio sportello e mi chiede un certificato di residenza per uso "pensione" (art.9 tab B) o per uso "applicazioni leggi tributarie" (art.5 tab. B), cosa faccio non mi fido e gli faccio il terzo grado (magari puntandogli la lampada in faccia) per scoprire se mi ha detto la verità???
Credo sia giusto (e legittimo) diligentemente compilare il certificato e consegnarlo all'interessato chiedendo i normali €. 0,26 per i diritti di segreteria.
Se poi il cittadino (furbino) usa il certificato per la banca, l'assicurazione, il notaio, ecc. mi dite quali responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe?
Responsabile dell'evasione sarà semplicemente il cittadino (furbino) che ha usato il certificato in carta semplice, l'impiegato della banca, l'assicuratore o il notaio che ha accettato quel certificato ben sapendo di evadere il bollo.
Sto dicendo una sciochezza? o molti di noi si fasciano la testa (come ho detto all'inizio) o, peggio, si pongono di fronte al cittadino con fare un po' troppo "poliziesco"?
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Messaggioda Sereno.SCOLARO » 14/03/2004, 07:59
Non stai dicendo una sciocchezza, ma tocchi il tasto piu' delicato: quello dell'equilibrio.
E' ben vero che il pubblico ufficiale non deve fare processi alle intenzioni, ma non puo' neppure ignorare la solidarieta' attorno all'imposta.
Tra l'altro, gli atteggiamenti 'furbini' provocano una comprensibile reazione psicologica, nel senso che quando la richiesta e' troppo sfacciata ci si puo' sentire 'presi in giro' (e cio' potrebbe acuire l'attenzione).
Dall'altro lato, non si pue' neppure fare lo struzzo e 'fingere' di non sapere (che potrebbe estremizzarsi con effetti perversi, anche per i colelghi di 'altri comuni').
Quindi, il punto delicato e' proprio quello dell'equilibrio tra correttezza e buona fede, tra obblighi e imparzialita', ecc.
Mi permetto una considerazione tutta di merito (e gia' presente nel MSG precedenti di altri): da fastidio vedere che si cerca di risparmiare, di fare la cresta su importi di questo tipo, quando sono in ballo ben altri valori: vie e' una sproporzione, troppo spesso.
E' ben vero che il pubblico ufficiale non deve fare processi alle intenzioni, ma non puo' neppure ignorare la solidarieta' attorno all'imposta.
Tra l'altro, gli atteggiamenti 'furbini' provocano una comprensibile reazione psicologica, nel senso che quando la richiesta e' troppo sfacciata ci si puo' sentire 'presi in giro' (e cio' potrebbe acuire l'attenzione).
Dall'altro lato, non si pue' neppure fare lo struzzo e 'fingere' di non sapere (che potrebbe estremizzarsi con effetti perversi, anche per i colelghi di 'altri comuni').
Quindi, il punto delicato e' proprio quello dell'equilibrio tra correttezza e buona fede, tra obblighi e imparzialita', ecc.
Mi permetto una considerazione tutta di merito (e gia' presente nel MSG precedenti di altri): da fastidio vedere che si cerca di risparmiare, di fare la cresta su importi di questo tipo, quando sono in ballo ben altri valori: vie e' una sproporzione, troppo spesso.
Sereno SCOLARO
Messaggioda francjsco » 14/03/2004, 10:07
Per Daniele 53. Dal tuo intervento su questo argomento mi è sembrato di capire che non hai letto attentamente tutte le risposte che hanno già confermato ed evidenziato quanto da te asserito. Gli operatori dei servizi demografici non appartengono a nessun corpo di polizia, carabinieri, finanza ecc.ecc. ma sono dei pubblici ufficiali che hanno l'obbligo di rispettare e far rispettare le leggi dello Stato e che hanno pure il dovere qualche volta di segnalare agli organi competenti una continua disapplicazione delle leggi dello Stato e/o eventuale evasione dell'imposta di bollo. Qualche cittadino, però va oltre ai suoi diritti legittimi, e non capita di raro almeno dalle mie parti che malgrado abbia ottenuto il rilascio di certificati anagrafici in esenzione dall'imposta di bollo citando un uso e una esenzione inventata e di averli utilizzati per procedure diverse dove era obbligatorio e non un optional applicare l'imposta di bollo, si permette anche di ripresentarsi agli sportelli con arroganza e spavelderia accusandoti che la marca di bollo richiesta per il rilascio dei certificati anagrafici era solo una tua immotivata pretesa e che i certificati sono stati accettati senza nessun problema da parte degli uffici richiedenti. In questi casi non ti senti preso in giro insieme allo Stato "assente" e che giornalmente rinuncia ad un introito di centinaia di migliaia di Euro? Con questo non voglio fare di tutta un'erba un fascio ma solo evidenziare che in giro esistono tanti furbi e non solo i cittadini e che noi fino a quando i nostri legislatori non modificano il D.P.R. 445/2000 come più volte segnalato siamo obbligati a rilasciare ai cittadini i certificati anagrafici come da loro richiesti con l'uso e l'esenzione citata (infatti a tal proposito esestiono centinaia di esenzioni)senza entrare nel merito se gli stessi poi siano utilizzati per un uso diverso e non in regola con l'imposta di bollo. Cordialmente
Messaggioda francjsco » 15/03/2004, 15:51
Il testo originario del D.P.R. 445/2000 prima della sua definitiva approvazione aveva previsto l'abrogazione di tutte le esenzioni per il rilascio dei certificati anagrafici tranne per quelli scambiati fra le pubbliche amministrazioni ecc. (Art.16 D.P.R. 642/72 Tal. All. "B". Poi per accontentare i Sindacati, i Patronati ecc.ecc. sono rimasti in vigore tutte le esenzioni esistenti. Solo così poteva diminuire di molto la richiesta di certificati e gli operatori dei servizi demografici avevano più tempo da dedicare alle procedure anagrafiche che sono varie e complesse. Infatti il rilascio dei certificati è l'ultimo tassello della conclusione di una procedura anagrafica ed è anche il più semplice in quanto viene rilasciato attraverso il sistema informatico che ogni Comune ha in dotazione. Personalmente ho chiesto diverse volte alle Associazioni di categoria ANUSCA, DEA, ANCI e Ministeri competenti non di eliminare le esenzioni dall'imposta di bollo ma l'abrogazione della stessa così come avvenuto per il rilascio dei certificati di Stato Civile nella considerazione anche dell'irrisorio introito per lo Stato dovuto sia ai tantissimi casi di esenzione previsti, sia per la difformità di applicazione in tutto il territorio nazionale e sia per i motivi di conflittualità che giornalmente si verificano con l'utenza interessata in quei Comuni dove viene applicata correttamente e legittimamente. Per quanto riguarda invece la richiesta per il rilascio di certificati anagrafici da parte di studi legali in esenzione dall'imposta di bollo ai sensi dell'art.3 del D.P.R. 642/72 Tab. All. "B" lo stesso recita testualmente: "Atti, documenti e provvedimenti dei procedimenti in materia penale, di pubblica sicurezza e disciplinare, esclusi gli atti di cui agli artt.34 e 36 della tariffa e comprese le istanze e denunce di parte dirette a promuovere l'esercizio dell'azione penale e relative certificazioni. Documenti prodotti nei medesimi procedimenti dal pubblico ministero e dall'imputato o incolpato". Pertanto la richiesta è legittima e sei obbligato al relativo rilascio senza entrare nel merito e/o nel coinvolgimento per una eventuale evasione dell'imposta di bollo che ricade esclusivamente sul richiedente e sull'ufficio che riceve il certificato. Cordialmente.
Messaggioda nino2004 » 17/03/2004, 15:07
cari amici, posto che mi verrebbe voglia di essere polemico sull'evasione o meno dell'imposta di bollo se la ritengo ingiusta (presidente del consiglio dixit)
, potete dirmi quali sono i casi previsti per l'esenzione dall'art. 5 del gia citato dpr 642/72? Inoltre l'art 15 (titolo iv) del dpr 29/9/1973 n. 601 (se ancora valido) dal titolo "agevolazioni per il settore del credito- operazioni di credito a medo-lungo termine" non mi pare che faccia distinzione tra documenti prodromici o no.
grato per la/le risposte. saluti

grato per la/le risposte. saluti
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