Il lavoro della Polizia Municipale:rassegna stampa
Uno spazio aperto al reciproco confronto.
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Messaggioda delux » 21/07/2011, 00:10
Salvato bimbo lasciato solo in auto sotto il sole
(21/07/11 - Uff. Stampa)
Ieri, martedì 19 luglio 2011, a Maratea intorno alle 15.00, a pochi passi dalla Sede Municipale, ennesimo caso di bambino lasciato in una macchina chiusa sotto il sole.
Le urla del bambino, di appena due anni e pochi mesi, hanno attirato l'attenzione di alcuni passanti che hanno allertato il vicino Comando di Polizia Locale di Maratea. Gli agenti, con l'aiuto di alcuni residenti, hanno forzato l'auto e preso il bambino che piangeva disperato.
La Polizia Locale di Maratea ha successivamente individuato la madre – ucraina – che si accompagnava con due russi, un ragazzo e la madre di questi che dichiarava di essere un medico specializzato in pediatria. Le agenti della Polizia Locale di Maratea, oltre a sorvegliare la madre, hanno rifocillato il bambino che pare non avesse ancora mangiato.
Più tardi è stato rintracciato, in Scalea, il padre del piccolo. Svolte le procedure di identificazione è risultato che gli ucraini, genitori del piccolo lasciato in macchina, sono in Italia irregolarmente. Tutti sono stati diffidati a presentarsi presso l'Ufficio Immigrazione della Questura di Potenza che ha costantemente assistito la Polizia Locale di Maratea durante il corso delle operazioni di identificazione.
La madre del piccolo è stata deferita alla Procura della Repubblica di Lagonegro prontamente avvisata di quanto accaduto.
Maratea, 20 luglio 2011
Il Comandante della Polizia Locale di Maratea
Cap. Dott. Francesco Fiorenzano
(21/07/11 - Uff. Stampa)
Ieri, martedì 19 luglio 2011, a Maratea intorno alle 15.00, a pochi passi dalla Sede Municipale, ennesimo caso di bambino lasciato in una macchina chiusa sotto il sole.
Le urla del bambino, di appena due anni e pochi mesi, hanno attirato l'attenzione di alcuni passanti che hanno allertato il vicino Comando di Polizia Locale di Maratea. Gli agenti, con l'aiuto di alcuni residenti, hanno forzato l'auto e preso il bambino che piangeva disperato.
La Polizia Locale di Maratea ha successivamente individuato la madre – ucraina – che si accompagnava con due russi, un ragazzo e la madre di questi che dichiarava di essere un medico specializzato in pediatria. Le agenti della Polizia Locale di Maratea, oltre a sorvegliare la madre, hanno rifocillato il bambino che pare non avesse ancora mangiato.
Più tardi è stato rintracciato, in Scalea, il padre del piccolo. Svolte le procedure di identificazione è risultato che gli ucraini, genitori del piccolo lasciato in macchina, sono in Italia irregolarmente. Tutti sono stati diffidati a presentarsi presso l'Ufficio Immigrazione della Questura di Potenza che ha costantemente assistito la Polizia Locale di Maratea durante il corso delle operazioni di identificazione.
La madre del piccolo è stata deferita alla Procura della Repubblica di Lagonegro prontamente avvisata di quanto accaduto.
Maratea, 20 luglio 2011
Il Comandante della Polizia Locale di Maratea
Cap. Dott. Francesco Fiorenzano
Non vendetta. Punizione! (the punisher)
Messaggioda delux » 31/07/2011, 11:53
SASSUOLO: POLIZIA MUNICIPALE ARRESTA DUE SPACCIATORI (AGENPARL)
- Roma, 28 lug - Le Polizie Municipali di Sassuolo, Maranello, Fiorano e Formigine hanno messo a segno un’altra importante operazione volta a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel pomeriggio di ieri sono infatti scattate le manette per Z. A. 24enne Marocchino clandestino e M. B 26enne tunisino, in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo. I due cittadini extracomunitari erano sbarcati a Lampedusa poco meno di un mese fa ed erano già riusciti ad organizzare una fiorente attività di spaccio di eroina e cocaina in un territorio ampio situato tra via Po e via Braida , nei territori dei Comuni di Fiorano Modenese e Sassuolo. Lo stupefacente veniva nascosto in buche scavate all’interno del parco di Villa Pace e veniva dato appuntamento ai clienti lungo la strada adiacente che, senza soluzione di continuità, collega i Comuni di Fiorano e Sassuolo. L’attività delittuosa non è tuttavia sfuggita all’attenzione delle Polizie Municipali del Comprensorio che , anche in forza della Convenzione stipulata in materia di attività investigativa, hanno sviluppato un’ efficace collaborazione che nel tempo ha già dato e continua a dare ottimi risultati operativi, come nel caso in esame che ha portato a smantellare questa centrale dello spaccio. Le persone arrestate dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti, in flagranza del quale sono stati tratti in arresto; l’attività dei due è stata infatti monitorata ed i provvedimenti restrittivi della libertà sono scattati solo allorché il reato si è compiutamente realizzato. Grazie all’attività investigativa precedentemente sviluppata, è stato possibile individuare il luogo, “Parco di Villa Pace” dove i due erano soliti nascondere lo stupefacente, in parte all’interno di un cespuglio ed in parte sotterrato nel terreno limitrofo. Oltre alle singole dosi vendute agli occasionali acquirenti, sono state rinvenute altre 4 dosi di cocaina già confezionate e pronte per essere spacciate, un involucro contenente 5 grammi di cocaina pura ed una busta contenente polvere derivata dagli oppiacei, probabilmente eroina: complessivamente 25 grammi di sostanza stupefacente che ora verrà messa a disposizione del medico legale che dovrà effettuare la perizia. Sequestrati anche alcuni telefoni cellulari utilizzati dagli spacciatori per farsi contattare dai clienti e 315,00 euro provento dell’attività illecita che i due arrestati avevano guadagnato nel corso del pomeriggio. Segnalate al Prefetto di Modena tre persone, due di nazionalità italiana ed uno albanese, per i provvedimenti amministrativi-sospensione della patente e avvio ad un percorso di recupero e disintossicazione- previsti dalla normativa sugli stupefacenti. L’operazione appena conclusa testimonia ulteriormente di quanto sia importante un’azione di contrasto della microcriminalità su area vasta; le sinergie messe in campo dalle Polizie Municipali del Comprensorio, in un’ottica di livello sovra comunale, ha dimostrato di saper fornire risposte adeguate alle esigenze di sicurezza dei cittadini, ponendo in essere interventi complessi ed articolati.
Lo rende noto il Comune di Sassuolo.
http://www.agenparl.it/articoli/news/cr ... pacciatori
- Roma, 28 lug - Le Polizie Municipali di Sassuolo, Maranello, Fiorano e Formigine hanno messo a segno un’altra importante operazione volta a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel pomeriggio di ieri sono infatti scattate le manette per Z. A. 24enne Marocchino clandestino e M. B 26enne tunisino, in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo. I due cittadini extracomunitari erano sbarcati a Lampedusa poco meno di un mese fa ed erano già riusciti ad organizzare una fiorente attività di spaccio di eroina e cocaina in un territorio ampio situato tra via Po e via Braida , nei territori dei Comuni di Fiorano Modenese e Sassuolo. Lo stupefacente veniva nascosto in buche scavate all’interno del parco di Villa Pace e veniva dato appuntamento ai clienti lungo la strada adiacente che, senza soluzione di continuità, collega i Comuni di Fiorano e Sassuolo. L’attività delittuosa non è tuttavia sfuggita all’attenzione delle Polizie Municipali del Comprensorio che , anche in forza della Convenzione stipulata in materia di attività investigativa, hanno sviluppato un’ efficace collaborazione che nel tempo ha già dato e continua a dare ottimi risultati operativi, come nel caso in esame che ha portato a smantellare questa centrale dello spaccio. Le persone arrestate dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti, in flagranza del quale sono stati tratti in arresto; l’attività dei due è stata infatti monitorata ed i provvedimenti restrittivi della libertà sono scattati solo allorché il reato si è compiutamente realizzato. Grazie all’attività investigativa precedentemente sviluppata, è stato possibile individuare il luogo, “Parco di Villa Pace” dove i due erano soliti nascondere lo stupefacente, in parte all’interno di un cespuglio ed in parte sotterrato nel terreno limitrofo. Oltre alle singole dosi vendute agli occasionali acquirenti, sono state rinvenute altre 4 dosi di cocaina già confezionate e pronte per essere spacciate, un involucro contenente 5 grammi di cocaina pura ed una busta contenente polvere derivata dagli oppiacei, probabilmente eroina: complessivamente 25 grammi di sostanza stupefacente che ora verrà messa a disposizione del medico legale che dovrà effettuare la perizia. Sequestrati anche alcuni telefoni cellulari utilizzati dagli spacciatori per farsi contattare dai clienti e 315,00 euro provento dell’attività illecita che i due arrestati avevano guadagnato nel corso del pomeriggio. Segnalate al Prefetto di Modena tre persone, due di nazionalità italiana ed uno albanese, per i provvedimenti amministrativi-sospensione della patente e avvio ad un percorso di recupero e disintossicazione- previsti dalla normativa sugli stupefacenti. L’operazione appena conclusa testimonia ulteriormente di quanto sia importante un’azione di contrasto della microcriminalità su area vasta; le sinergie messe in campo dalle Polizie Municipali del Comprensorio, in un’ottica di livello sovra comunale, ha dimostrato di saper fornire risposte adeguate alle esigenze di sicurezza dei cittadini, ponendo in essere interventi complessi ed articolati.
Lo rende noto il Comune di Sassuolo.
http://www.agenparl.it/articoli/news/cr ... pacciatori
Non vendetta. Punizione! (the punisher)
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Messaggioda Artigliere » 31/07/2011, 18:54
da il Gazzettino di Rovigo del 31/07/2011
Cinque conducenti minorenni senza patente e il superamento, per tutti i ciclomotori sottoposti a verifica, del limite previsto di 45 chilometri orari. È l’esito del controllo effettuato nel pomeriggio di venerdì e concluso solo alla 20 dei ciclomotori in piazza della Repubblica, organizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in collaborazione con la Polizia Stradale e la Polizia locale di Porto Viro.
I controlli, messi in atto, hanno avuto il compito di verificare i requisiti tecnici dei ciclomotori, troppo spesso sprovvisti delle necessarie dotazioni o senza i fermi che limitano la velocità a 45 chilometri orari. Il servizio si è svolto con l’utilizzo di un autoarticolato, messo a disposizione dal Ministero e dalla direzione generale territorio Nord-Est, completamente attrezzato per il controllo dei documenti e per la verifica della velocità.
L’operazione è stata ampia e visibile per l’intera comunità di Porto Viro. I controlli hanno colto in flagrante cinque conducenti minorenni senza patente e il superamento, per tutti i ciclomotori sottoposti a verifica, del limite previsto di 45 km/h.
Presente durante l’iniziativa anche il comandante della Polizia Locale, Mario Mantovan: «Ci si augura che possa diventare un’operazione da ripetere, visto l'ottimo successo, perché avere un ciclomotore a norma secondo il Codice della Strada, aiuta a prevenire gli incidenti stradali nei quali vengono coinvolti i nostri giovani».

Cinque conducenti minorenni senza patente e il superamento, per tutti i ciclomotori sottoposti a verifica, del limite previsto di 45 chilometri orari. È l’esito del controllo effettuato nel pomeriggio di venerdì e concluso solo alla 20 dei ciclomotori in piazza della Repubblica, organizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in collaborazione con la Polizia Stradale e la Polizia locale di Porto Viro.
I controlli, messi in atto, hanno avuto il compito di verificare i requisiti tecnici dei ciclomotori, troppo spesso sprovvisti delle necessarie dotazioni o senza i fermi che limitano la velocità a 45 chilometri orari. Il servizio si è svolto con l’utilizzo di un autoarticolato, messo a disposizione dal Ministero e dalla direzione generale territorio Nord-Est, completamente attrezzato per il controllo dei documenti e per la verifica della velocità.
L’operazione è stata ampia e visibile per l’intera comunità di Porto Viro. I controlli hanno colto in flagrante cinque conducenti minorenni senza patente e il superamento, per tutti i ciclomotori sottoposti a verifica, del limite previsto di 45 km/h.
Presente durante l’iniziativa anche il comandante della Polizia Locale, Mario Mantovan: «Ci si augura che possa diventare un’operazione da ripetere, visto l'ottimo successo, perché avere un ciclomotore a norma secondo il Codice della Strada, aiuta a prevenire gli incidenti stradali nei quali vengono coinvolti i nostri giovani».

Piacenza - Prostituta a 14 anni, fermata dalla municipale
Messaggioda Davros » 09/08/2011, 14:58
Piacenza - Prostituta a 14 anni, fermata dalla municipale
Una giovane prostituta minorenne è stata fermata lo scorso weekend da una pattuglia della polizia municipale. La ragazza, nata in Romania, è stata quindi affidata ad una comunità per minori.
La ragazza è stata fermata dagli agenti nel pomeriggio di sabato durante un controllo nella zona della Caorsana. In prossimità dell'incrocio con via Torre della Razza, la pattuglia ha notato a lato della strada due giovani donne inequivocabilmente intente a prostituirsi. Tra loro balzava agli occhi una ragazza che dall'aspetto sembrava essere minorenne.
Alla richiesta degli agenti di vedere i documenti, solo una delle due ragazze ha mostrato la propria carta d'indentità: si trattava di una rumena di 19 anni domiciliata nel cremonese. L'altra ragazza invece, dall'aria smarrita e con un viso da bimba, non era accompagnata da alcun documento, e non in grado di comprendere la lingua italiana; dopo alcune resistenze e con l'aiuto di una interprete e di un agente, la giovane ha dichiarando di essere in Italia solo da tre settimane e rimanendo vaga circa l'età.
Portata presso gli uffici della polizia municipale per l'identificazione, la ragazza è risultata già precedentemente fotosegnalata con un nome diverso ed una età di 18 anni. Per accertare l'effettiva età della giovane è stato effettuato un esame auxologico: dagli esami è risultato che la ragazza non ha di 14 anni.
Gli agenti hanno quindi provveduto ad informare il magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna che ha disposto l'affidamento ad una comunità per minori.
Le indagini proseguono, anche per capire come la giovane sia arrivata a prostituirsi, chi detenga i documenti e se vi sia qualcuno che la minacci o la controlli. Nel frattempo, anche con l'aiuto delle assistenti sociali si avvierà un programma che consenta alla giovane di poter condurre una vita normale, come tutte le ragazzine della sua età.
Fonte: PiacenzaSera
Una giovane prostituta minorenne è stata fermata lo scorso weekend da una pattuglia della polizia municipale. La ragazza, nata in Romania, è stata quindi affidata ad una comunità per minori.
La ragazza è stata fermata dagli agenti nel pomeriggio di sabato durante un controllo nella zona della Caorsana. In prossimità dell'incrocio con via Torre della Razza, la pattuglia ha notato a lato della strada due giovani donne inequivocabilmente intente a prostituirsi. Tra loro balzava agli occhi una ragazza che dall'aspetto sembrava essere minorenne.
Alla richiesta degli agenti di vedere i documenti, solo una delle due ragazze ha mostrato la propria carta d'indentità: si trattava di una rumena di 19 anni domiciliata nel cremonese. L'altra ragazza invece, dall'aria smarrita e con un viso da bimba, non era accompagnata da alcun documento, e non in grado di comprendere la lingua italiana; dopo alcune resistenze e con l'aiuto di una interprete e di un agente, la giovane ha dichiarando di essere in Italia solo da tre settimane e rimanendo vaga circa l'età.
Portata presso gli uffici della polizia municipale per l'identificazione, la ragazza è risultata già precedentemente fotosegnalata con un nome diverso ed una età di 18 anni. Per accertare l'effettiva età della giovane è stato effettuato un esame auxologico: dagli esami è risultato che la ragazza non ha di 14 anni.
Gli agenti hanno quindi provveduto ad informare il magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna che ha disposto l'affidamento ad una comunità per minori.
Le indagini proseguono, anche per capire come la giovane sia arrivata a prostituirsi, chi detenga i documenti e se vi sia qualcuno che la minacci o la controlli. Nel frattempo, anche con l'aiuto delle assistenti sociali si avvierà un programma che consenta alla giovane di poter condurre una vita normale, come tutte le ragazzine della sua età.
Fonte: PiacenzaSera
Grande è il disordine sotto la volta del cielo, quindi la situazione è eccellente.
Messaggioda delux » 13/08/2011, 10:55
Sorpreso un evaso dai domiciliari
Durante un controllo stradale una pattuglia del presidio di Porta Palazzo della Polizia Municipale ha fermato nel primo pomeriggio un magrebino 43enne, risultato evaso dagli arresti domiciliari: nel corso dei successivi accertamenti l'uomo, L.C, è stato denunciato per guida senza patente (mai conseguita) e per false dichiarazioni in atto pubblico, poiché per riavere l'auto che stava guidando e non farla portare in un deposito comunale aveva dichiarato di non avere procedimenti penali in corso. Terminati gli accertamenti L.C. è stato riaccompagnato dagli agenti al suo domicilio a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Poco dopo la stressa sorte è toccata subito a H. Y.K, cinese 25enne, che guidava senza patente un motociclo senza documenti. Il giovane è stato accompagnato all'ufficio stranieri della Questura, dove si è scoperto che non aveva permesso di soggiorno e gli è stato intimato di lasciare entro 5 giorni il territorio nazionale. Il motociclo è stato sequestrato.
In mattinata un'altra pattuglia, intervenuta per dividere alcuni nomadi, ha scoperto che su uno di questi pendeva un decreto di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Prefetto di Pescara come persona indesiderata e pericolosa per l'ordine pubblico. G.I, rumeno 51enne pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, è stato portato prima al Comando per essere fotosegnalato e poi all'Ufficio Stranieri della Questura per ulteriori accertamenti.
http://www.torinotoday.it/cronaca/contr ... -2011.html
Durante un controllo stradale una pattuglia del presidio di Porta Palazzo della Polizia Municipale ha fermato nel primo pomeriggio un magrebino 43enne, risultato evaso dagli arresti domiciliari: nel corso dei successivi accertamenti l'uomo, L.C, è stato denunciato per guida senza patente (mai conseguita) e per false dichiarazioni in atto pubblico, poiché per riavere l'auto che stava guidando e non farla portare in un deposito comunale aveva dichiarato di non avere procedimenti penali in corso. Terminati gli accertamenti L.C. è stato riaccompagnato dagli agenti al suo domicilio a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Poco dopo la stressa sorte è toccata subito a H. Y.K, cinese 25enne, che guidava senza patente un motociclo senza documenti. Il giovane è stato accompagnato all'ufficio stranieri della Questura, dove si è scoperto che non aveva permesso di soggiorno e gli è stato intimato di lasciare entro 5 giorni il territorio nazionale. Il motociclo è stato sequestrato.
In mattinata un'altra pattuglia, intervenuta per dividere alcuni nomadi, ha scoperto che su uno di questi pendeva un decreto di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Prefetto di Pescara come persona indesiderata e pericolosa per l'ordine pubblico. G.I, rumeno 51enne pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, è stato portato prima al Comando per essere fotosegnalato e poi all'Ufficio Stranieri della Questura per ulteriori accertamenti.
http://www.torinotoday.it/cronaca/contr ... -2011.html
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Messaggioda Artigliere » 26/08/2011, 21:00
da il Gazzettino di Treviso del 26/08/2011
PREGANZIOL - Circonvenzione d'incapace e il conseguente prosciugamento del conto in banca viaggiano via Facebook. La polizia locale di Preganziol, al comando di Rudi Sottana, è riuscita a stroncare un odioso raggiro ai danni di un giovane di 37 anni con gravi problemi di disabilità psico fisica, il quale vive in località Frescada con l'anziano genitore 70enne a sua volta affetto da demenza senile.
A sconvolgere l'esistenza dei due è stata una giovane coppia di etnia Rom (lei di 20 anni, lui di 23) che inizialmente si sono spacciati per fratelli, mentre in realtà di tratta di marito e moglie con una bimba di 2 anni, residenti nel campo nomadi di Borgo Capriolo a Treviso.
All'inizio dello scorso mese di luglio il disabile preganziolese ha commesso l'imprudenza di cercare un po' di compagnia, forse anche l'anima gemella, lanciando un messaggio via Facebook. Messaggio raccolto dall'avvenente giovane Rom la quale si è presentata in casa del 37enne in compagnia del marito-fratello. Da quel momento la vita del disabile e del padre è diventata un inferno. La coppia Rom è riuscita ad appartarsi in casa dei due malcapitati con la scusa di offrire la compagnia e il conforto richiesto via Internet. Dapprima sono riusciti a spillare 800 euro dal bancomat del disabile. Se non fosse intervenuta la Polizia Locale di Preganziol si sarebbe consumata anche l'ultima richiesta di sborsare altri 1000 euro quando la ragazza Rom ha detto di essere rimasta incinta del disabile.
Lo strano andirivieni della coppia di nomadi nell'abitazione di Frescada ha insospettito i residenti della zona che hanno avvisato l'amministrazione di Preganziol e la polizia locale. Il comandate Sottana ha predisposto un appostamento e al momento opportuno con i suoi uomini ha fatto irruzione nell'abitazione soprendendo la coppia di nomadi che era tornata alla carica per spillare soldi. A quel punto è venuta a galla tutta la verità. La coppia Rom è stata denunciata all'autorità giudiziaria per truffa e circonvenzione d'incapace. L'assessore comunale alla sicurezza, Flaviano Torresan, si è congratulato con la Polizia Locale «per la brillante operazione in difesa delle persone esposte alle truffe e ai raggiri da parte di gente senza scrupoli».
PREGANZIOL - Circonvenzione d'incapace e il conseguente prosciugamento del conto in banca viaggiano via Facebook. La polizia locale di Preganziol, al comando di Rudi Sottana, è riuscita a stroncare un odioso raggiro ai danni di un giovane di 37 anni con gravi problemi di disabilità psico fisica, il quale vive in località Frescada con l'anziano genitore 70enne a sua volta affetto da demenza senile.
A sconvolgere l'esistenza dei due è stata una giovane coppia di etnia Rom (lei di 20 anni, lui di 23) che inizialmente si sono spacciati per fratelli, mentre in realtà di tratta di marito e moglie con una bimba di 2 anni, residenti nel campo nomadi di Borgo Capriolo a Treviso.
All'inizio dello scorso mese di luglio il disabile preganziolese ha commesso l'imprudenza di cercare un po' di compagnia, forse anche l'anima gemella, lanciando un messaggio via Facebook. Messaggio raccolto dall'avvenente giovane Rom la quale si è presentata in casa del 37enne in compagnia del marito-fratello. Da quel momento la vita del disabile e del padre è diventata un inferno. La coppia Rom è riuscita ad appartarsi in casa dei due malcapitati con la scusa di offrire la compagnia e il conforto richiesto via Internet. Dapprima sono riusciti a spillare 800 euro dal bancomat del disabile. Se non fosse intervenuta la Polizia Locale di Preganziol si sarebbe consumata anche l'ultima richiesta di sborsare altri 1000 euro quando la ragazza Rom ha detto di essere rimasta incinta del disabile.
Lo strano andirivieni della coppia di nomadi nell'abitazione di Frescada ha insospettito i residenti della zona che hanno avvisato l'amministrazione di Preganziol e la polizia locale. Il comandate Sottana ha predisposto un appostamento e al momento opportuno con i suoi uomini ha fatto irruzione nell'abitazione soprendendo la coppia di nomadi che era tornata alla carica per spillare soldi. A quel punto è venuta a galla tutta la verità. La coppia Rom è stata denunciata all'autorità giudiziaria per truffa e circonvenzione d'incapace. L'assessore comunale alla sicurezza, Flaviano Torresan, si è congratulato con la Polizia Locale «per la brillante operazione in difesa delle persone esposte alle truffe e ai raggiri da parte di gente senza scrupoli».
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Messaggioda Artigliere » 27/08/2011, 17:38
da il Gazzettino di Venezia del 27/08/2011
Adescano sul marciapiede e consumano in appartamento. Questa la nuova frontiera della prostituzione in città che vede, non a caso, via Piave come terreno di sperimentazione. A stroncare sul nascere quella che appare ben più di una tendenza casuale, l’operazione con cui la Polizia municipale ha chiuso un bordello fronte stazione, messo in galera l’uomo che regolamentava il viavai nelle otto camere messe a disposizione di lucciole e trans al prezzo di 20 euro a prestazione e posto sotto sequestro la casa a luci rosse. Cinese di 23 anni il "tenutario", bulgare, rumene, nigeriane le ragazze più o meno sue coetanee, sudamericani i viados con il doppio dell’età. Una sorta di joint-venture interetnica piuttosto anomala e che conferma un altro aspetto dell’"evoluzione" del fenomeno del sesso a pagamento. Il tutto sullo sfondo di quello che ormai appare come il simbolo del degrado in centro, più volete sui giornali per la scoperta di alberghi fai-da-te del tutto abusivi. Stiamo parlando del grattacielo di 12 piani con una cinquantina di appartamenti, ormai battezzato "alveare 161", dal numero civico corrispondente, dove non c’è più un inquilino mestrino. Edificio che come ha sottolineato, Luciano Marini, comandante generale dei vigili urbani, è monitorato costantemente, sorvegliato speciale anche dagli stessi residenti in zona nell’ottica di quella «prossimità che insieme alle lamentele porta anche informazioni utilissime all’attività investigativa». Ed è proprio grazie alle ripetute segnalazioni di cittadini attenti che sono scattate le indagini culminate nel blitz di mezzanotte. Da un paio di mesi, infatti, nei pressi del palazzone sono state notate delle signorine avvenenti che, in abiti morigerati, avvicinavano i passanti e poco dopo, se l’approccio andava a buon fine, sparivano nell’androne del megacondominio con quello che poi era il cliente accalappiato per strada: 50 euro tutto compreso, trenta per la "professionista", venti come detto per il letto. Un modus operandi che scoccava attorno alle 16.30 per cessare verso le 21. Quando - dai riscontri effettuati dagli uomini del Servizio di Sicurezza urbana del commissario Gianni Franzoi - le stesse ragazze indossavano un abbigliamento molto più aggressivo per continuare il turno di lavoro sui marciapiedi del Terraglio: adeguando quindi la mise al luogo, all’orario e alla clientela diversa, in media più giovane rispetto a quella pomeridiana e preserale. I reati contestati all’arrestato dal sostituto procuratore Stefano Ancilotto, che ha diretto l’intervento in tutte le sue fasi, sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Al momento non è del tutto chiara la sua posizione circa il ruolo rivestito nella gestione del business. Il dato certo è che risulta il diretto responsabile della conduzione del bordello, regolamentandone l’accesso e riscuotendo la quota d’ingresso. Ogni qualvolta la ragazza suonava al campanello del bed & breakfast di cui l’uomo è titolare e che amministra in maniera regolare all’ottavo piano, questi scendeva al settimo e apriva la porta del postribolo indicando la camera disponibile. Lo ha fatto anche con l’agente in borghese che, aiutato dai colleghi già posizionati da tempo, gli hanno stretto le manette ai polsi.
Adescano sul marciapiede e consumano in appartamento. Questa la nuova frontiera della prostituzione in città che vede, non a caso, via Piave come terreno di sperimentazione. A stroncare sul nascere quella che appare ben più di una tendenza casuale, l’operazione con cui la Polizia municipale ha chiuso un bordello fronte stazione, messo in galera l’uomo che regolamentava il viavai nelle otto camere messe a disposizione di lucciole e trans al prezzo di 20 euro a prestazione e posto sotto sequestro la casa a luci rosse. Cinese di 23 anni il "tenutario", bulgare, rumene, nigeriane le ragazze più o meno sue coetanee, sudamericani i viados con il doppio dell’età. Una sorta di joint-venture interetnica piuttosto anomala e che conferma un altro aspetto dell’"evoluzione" del fenomeno del sesso a pagamento. Il tutto sullo sfondo di quello che ormai appare come il simbolo del degrado in centro, più volete sui giornali per la scoperta di alberghi fai-da-te del tutto abusivi. Stiamo parlando del grattacielo di 12 piani con una cinquantina di appartamenti, ormai battezzato "alveare 161", dal numero civico corrispondente, dove non c’è più un inquilino mestrino. Edificio che come ha sottolineato, Luciano Marini, comandante generale dei vigili urbani, è monitorato costantemente, sorvegliato speciale anche dagli stessi residenti in zona nell’ottica di quella «prossimità che insieme alle lamentele porta anche informazioni utilissime all’attività investigativa». Ed è proprio grazie alle ripetute segnalazioni di cittadini attenti che sono scattate le indagini culminate nel blitz di mezzanotte. Da un paio di mesi, infatti, nei pressi del palazzone sono state notate delle signorine avvenenti che, in abiti morigerati, avvicinavano i passanti e poco dopo, se l’approccio andava a buon fine, sparivano nell’androne del megacondominio con quello che poi era il cliente accalappiato per strada: 50 euro tutto compreso, trenta per la "professionista", venti come detto per il letto. Un modus operandi che scoccava attorno alle 16.30 per cessare verso le 21. Quando - dai riscontri effettuati dagli uomini del Servizio di Sicurezza urbana del commissario Gianni Franzoi - le stesse ragazze indossavano un abbigliamento molto più aggressivo per continuare il turno di lavoro sui marciapiedi del Terraglio: adeguando quindi la mise al luogo, all’orario e alla clientela diversa, in media più giovane rispetto a quella pomeridiana e preserale. I reati contestati all’arrestato dal sostituto procuratore Stefano Ancilotto, che ha diretto l’intervento in tutte le sue fasi, sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Al momento non è del tutto chiara la sua posizione circa il ruolo rivestito nella gestione del business. Il dato certo è che risulta il diretto responsabile della conduzione del bordello, regolamentandone l’accesso e riscuotendo la quota d’ingresso. Ogni qualvolta la ragazza suonava al campanello del bed & breakfast di cui l’uomo è titolare e che amministra in maniera regolare all’ottavo piano, questi scendeva al settimo e apriva la porta del postribolo indicando la camera disponibile. Lo ha fatto anche con l’agente in borghese che, aiutato dai colleghi già posizionati da tempo, gli hanno stretto le manette ai polsi.
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Messaggioda Artigliere » 30/08/2011, 20:58
da ilgazzettino.it
VERONA - Otto persone sono state denunciate dalla polizia municipale di Verona per aver falsificato pass disabili per entrare nella zona a traffico limitato e parcheggiare le loro auto nei posti riservati ai portatori di handicap. Due degli otto denunciati risiedono in provincia di Verona, rispettivamente a Sommacampagna e Legnago, gli altri sei sono turisti arrivati da fuori regione, che esibivano sul cruscotto dell'auto il permesso 'taroccato'.
Il comandante della Polizia municipale scaligera, Luigi Altamura, ha spiegato che «in alcuni casi i pass erano stati falsificati molto bene, del tutto simili agli originali, ma in altri casi si trattava di riproduzioni grossolane». L'attività di controllo della municipale di Verona continuerà per individuare altri eventuali illeciti.
VERONA - Otto persone sono state denunciate dalla polizia municipale di Verona per aver falsificato pass disabili per entrare nella zona a traffico limitato e parcheggiare le loro auto nei posti riservati ai portatori di handicap. Due degli otto denunciati risiedono in provincia di Verona, rispettivamente a Sommacampagna e Legnago, gli altri sei sono turisti arrivati da fuori regione, che esibivano sul cruscotto dell'auto il permesso 'taroccato'.
Il comandante della Polizia municipale scaligera, Luigi Altamura, ha spiegato che «in alcuni casi i pass erano stati falsificati molto bene, del tutto simili agli originali, ma in altri casi si trattava di riproduzioni grossolane». L'attività di controllo della municipale di Verona continuerà per individuare altri eventuali illeciti.
Messaggioda Samurai » 13/09/2011, 23:36
LA REPUBBLICA ONLINE
CRONACA di BOLOGNA, 14-09-2011
Non riesce più a respirare, un vigile gli salva la vita
Un uomo colpito da una crisi mentre si trovava in piazza del Nettuno: barcolla, batte la schiena si dibatte. Un agente interviene e lo soccorre
E' stato un agente della polizia municipale a soccorrere un uomo in piena crisi respiratoria e a salvargli probabilmente la vita. L'episodio è accaduto questa mattina in centro a Bologna, in piazza del Nettuno. Ai soccorsi hanno contribuito anche i militari del del 121° RGT A/C Ravenna, in pattugliamento di piazza Maggiore.
L'uomo era nei pressi della fontanella quando ha iniziato a barcollare, è caduto pesantemente a terra, battendo la schiena e iniziando a dibattersi. Un agente di Polizia municipale in servizio è intervenuto subito riconoscendo i segni di un arresto circolatorio. L'agente ha tentato un primo intervento per liberare le vie respiratorie, ma senza ottenere miglioramenti, e poiché il colorito dell’uomo verteva rapidamente al bluastro, con l'aiuto di un collega e dei militari, è riuscito a sbloccare la mascella e la mandibola, fino a ripristinare la funzione respiratoria, salvandolo così da probabile morte per soffocamento.
L’uomo è stato poi successivamente trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore
CRONACA di BOLOGNA, 14-09-2011
Non riesce più a respirare, un vigile gli salva la vita
Un uomo colpito da una crisi mentre si trovava in piazza del Nettuno: barcolla, batte la schiena si dibatte. Un agente interviene e lo soccorre
E' stato un agente della polizia municipale a soccorrere un uomo in piena crisi respiratoria e a salvargli probabilmente la vita. L'episodio è accaduto questa mattina in centro a Bologna, in piazza del Nettuno. Ai soccorsi hanno contribuito anche i militari del del 121° RGT A/C Ravenna, in pattugliamento di piazza Maggiore.
L'uomo era nei pressi della fontanella quando ha iniziato a barcollare, è caduto pesantemente a terra, battendo la schiena e iniziando a dibattersi. Un agente di Polizia municipale in servizio è intervenuto subito riconoscendo i segni di un arresto circolatorio. L'agente ha tentato un primo intervento per liberare le vie respiratorie, ma senza ottenere miglioramenti, e poiché il colorito dell’uomo verteva rapidamente al bluastro, con l'aiuto di un collega e dei militari, è riuscito a sbloccare la mascella e la mandibola, fino a ripristinare la funzione respiratoria, salvandolo così da probabile morte per soffocamento.
L’uomo è stato poi successivamente trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore
C'è una dignità immensa, nella gente, quando si porta addosso le proprie paure, senza barare, come medaglie della propria mediocrità.
Alessandro Baricco:CASTELLI DI RABBIA
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Messaggioda Artigliere » 19/09/2011, 13:58
da il Gazzettino di Padova del 19/09/2011
Assicurazioni fatte coi trasferelli, patenti scaricate da internet e perfino documenti stampati sulle tessere dei supermercati. I trucchi per evitare di pagare l'erreci auto sono davvero tanti, come quelli per andarsene in giro in Italia senza una vera carta d'identità. Alcuni cancellano le date nei tagliandi, ripassandole con trasferibili o pennarelli. Altri, soprattutto stranieri, presentano improbabili tessere identificative. I furbi le tentano tutte. La polizia locale dell'unione della Megliadina ne ha già scoperti una quindicina da gennaio, e il numero sembra essere in continuo aumento. «Ne vediamo di tutti i colori - ammette Mario Franchin, comandante della polizia dell'unione - basta darsi da fare un pochino sulla rete viaria della nostra zona di competenza e tutte queste magagne passano nel pettine. Fra la Padana inferiore e le provinciali del territorio c'è molto traffico, con percorrenze medie che non portano solo i locali nell'area». La bassa padovana, nella zona della Megliadina, si incunea tra le province di Rovigo, Vicenza e Verona: il transito di lunga e media percorrenza è sempre molto sostenuto. «Ci capita di vedere anche documenti falsi molto ben fatti - continua il comandante - in questo caso è necessario spostarsi in comando e studiarli con la strumentazione adatta. Apparecchiature speciali possono permetterci di scoprire se un'assicurazione o una patente sono contraffatte. Certo, c'è anche chi se ne va in giro con carte palesemente false». É il caso di un marocchino che, qualche mese fa, ha consegnato alla pattuglia una patente fatta in casa con una tessera punti di un supermarket. «Ma c'è poco da scherzare - avverte Franchin - questi documenti permettono in alcuni casi ai proprietari di commettere reati, truffe e furti». Ma come reagisce un conducente sorpreso con un documento fasullo? «Quando si vedono scoperti - racconta il comandante - aprono le braccia e ammettono tutto. Credo che la colpa sia, almeno in parte, di un malcostume diffuso e della crisi economica». Il taglio delle spese può far decidere a qualcuno di evitare di rinnovare l'assicurazione. Ma le sanzioni sono tremende. Si va da 200 euro di multa se il tagliando è scaduto da meno di un mese, fino a 800 euro se è scaduto da più di 30 giorni. Per quanto concerne la patente, infine, la falsificazione è un reato. I documenti vengono sequestrati e il fascicolo finisce dritto in Procura.
Assicurazioni fatte coi trasferelli, patenti scaricate da internet e perfino documenti stampati sulle tessere dei supermercati. I trucchi per evitare di pagare l'erreci auto sono davvero tanti, come quelli per andarsene in giro in Italia senza una vera carta d'identità. Alcuni cancellano le date nei tagliandi, ripassandole con trasferibili o pennarelli. Altri, soprattutto stranieri, presentano improbabili tessere identificative. I furbi le tentano tutte. La polizia locale dell'unione della Megliadina ne ha già scoperti una quindicina da gennaio, e il numero sembra essere in continuo aumento. «Ne vediamo di tutti i colori - ammette Mario Franchin, comandante della polizia dell'unione - basta darsi da fare un pochino sulla rete viaria della nostra zona di competenza e tutte queste magagne passano nel pettine. Fra la Padana inferiore e le provinciali del territorio c'è molto traffico, con percorrenze medie che non portano solo i locali nell'area». La bassa padovana, nella zona della Megliadina, si incunea tra le province di Rovigo, Vicenza e Verona: il transito di lunga e media percorrenza è sempre molto sostenuto. «Ci capita di vedere anche documenti falsi molto ben fatti - continua il comandante - in questo caso è necessario spostarsi in comando e studiarli con la strumentazione adatta. Apparecchiature speciali possono permetterci di scoprire se un'assicurazione o una patente sono contraffatte. Certo, c'è anche chi se ne va in giro con carte palesemente false». É il caso di un marocchino che, qualche mese fa, ha consegnato alla pattuglia una patente fatta in casa con una tessera punti di un supermarket. «Ma c'è poco da scherzare - avverte Franchin - questi documenti permettono in alcuni casi ai proprietari di commettere reati, truffe e furti». Ma come reagisce un conducente sorpreso con un documento fasullo? «Quando si vedono scoperti - racconta il comandante - aprono le braccia e ammettono tutto. Credo che la colpa sia, almeno in parte, di un malcostume diffuso e della crisi economica». Il taglio delle spese può far decidere a qualcuno di evitare di rinnovare l'assicurazione. Ma le sanzioni sono tremende. Si va da 200 euro di multa se il tagliando è scaduto da meno di un mese, fino a 800 euro se è scaduto da più di 30 giorni. Per quanto concerne la patente, infine, la falsificazione è un reato. I documenti vengono sequestrati e il fascicolo finisce dritto in Procura.
Messaggioda delux » 19/09/2011, 21:39
Ispettrice capo della municipale in borghese ferma ricercato
Lo scorso 9 settembre agenti di polizia Municipale della Circoscrizione San Salvario/Borgo Po sono intervenuti in via Accademia Albertina per rilevare un incidente che aveva coinvolto un taxi ed una Y10, che si era allontanata prima dell'arrivo della pattuglia: dagli accertamenti era emerso che l'auto era rubata e senza assicurazione e che il conducente Giuseppe P., con precedenti per rapina, ricettazione ed altro e che aveva lasciato correttamente i propri dati al taxista, ma non aveva mai avuto la patente e si era allontanato da giorni dalla sua residenza.
Oggi un'ispettrice capo della stessa sezione, mentre transitava fuori servizio in via Camerana, ha notato la Y10 con due persone a bordo che stava parcheggiando ed ha avvertito la centrale tenendola sotto controllo. Quando dopo circa 15 minuti i due occupanti sono risaliti a bordo, non essendo ancora arrivati i rinforzi, la ispettrice si è qualificata mettendosi davanti all'auto ed ha fermato Giuseppe P.: la donna che era con lui sull'auto, in attesa di un figlio, è risultata essere a sua volta già conosciuta dalle forze dell'ordine. I due non hanno opposto resistenza.
L'uomo è stato identificato ed è indagato a piede libero per ricettazione e guida senza patente: anche il proprietario della Y10 sarà indagato perché quando ha denunciato il furto, il 5 settembre, l'auto non era assicurata ed aveva il tagliando contraffatto
FONTE
Non vendetta. Punizione! (the punisher)
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